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Non siamo senza padri e madri non siamo figlie e figli di nessuno non siamo un'orfanezza senza radici ma discendenti di un'origine fattasi storia.
Siamo una scrittura nuova dentro un alfabeto antico, siamo parole venute da lontano, ne rinnoviamo il senso ma non ne oltrepassiamo il limite, né il confine che ci costringe al di qua dell'indicibile,
negandoci la possibilità di un essere di per sé indefinibile. Angoscia e destino le nostre gemelle siamesi, un'inscindibilità che rende gravida d'attese l'aria pungente dei nostri autunni.
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Gil
- 13/12/2020 12:26:00
[ leggi altri commenti di Gil » ]
È sempre un dono leggerti, Laura.
Un forte abbraccio
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Laura Turra
- 09/12/2020 08:43:00
[ leggi altri commenti di Laura Turra » ]
Un testo che, mi pare o almeno così io lo leggo, porta i segni di quellinverno dove il Natale già si profila in breve distanza. Non siamo figli di nessuno, la nostra orfanità, se cè, non è senza unOrigine che si è fatta storia. Sì, siamo ancora a metà strada (tra angoscia e destino) in un autunno colmo dattesa, al di qua dellindicibile, ma la Parola che noi non sappiamo pronunciare si è fatta essa stessa udibile, finalmente incontrabile. Perdona, Gil, la mia interpretazione, che forse non ha colto appieno il senso dei tuoi versi. Grazie sempre delle tue poesie. Ti abbraccio forte
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